Una Storia di Tradizione

dal 1932 con amore e passione realizziamo un prodotto che sa di Toscana

LE origini nel 1932

La Nascita

Gli Ancillotti sono una storica famiglia di radici toscane documentate dal 1690, decorata da stemma araldico e, come si conviene nella più classica tradizione, l’immancabile soprannome: I Ghianduccio. La lunga tradizione frantoiana della famiglia ebbe inizio nel 1925 quando Orlando Ancillotti decise di aprire il “Frantoio Elettrico di Orlando Ancillotti e figli” dove, nel 1932 realizzò la sua prima campagna olearia.

Fu uno dei primissimi frantoi della zona ad utilizzare l’energia elettrica per l’intero processo di lavorazione, al posto della consueta energia idrica fornita dai corsi d’acqua. All’epoca l’olio veniva estratto facendo “posare” il mosto ottenuto dalla spremitura delle olive, in grandi conche di coccio dalle quali, esperti frantoiani toglievano l’olio per sfioramento (“frantoiano” indica proprio la persona che compie l’operazione finale di separazione dell’olio da tutto il resto). Il separatore a centrifuga fu acquistato poi dal figlio di Orlando, Guido Ancillotti nel 1943

1944 - gli anni della guerra

La forza della tradizione

Il regime fascista e la guerra imposero condizioni di grande austerità che culminarono nell’inverno del 1944 quando, a seguito dei bombardamenti, venne a mancare l’elettricità in tutta la zona. Per le famiglie del territorio rinunciare all’olio di quell’anno avrebbe significato ulteriore aggravamento delle difficoltà economiche ed alimentari.

Nonostante in quelle condizioni sembrasse impossibile effettuare la lavorazione, Guido ed il fratello Virgilio trovarono una soluzione geniale: con una serie di pulegge e cinghie riuscirono a collegare l’impianto del frantoio al motore di uno dei loro trattori, in modo che quest’ultimo facesse da generatore di energia, riuscendo così a portare avanti il lavoro per tutto l’inverno.

Dal 1965 Crescita e innovazione

Giovanni Ancillotti

L’attività passò poi ai figli Angiolino e Giovanni. In particolare fu grazie alla guida attenta e appassionata di Giovanni che il frantoio crebbe di dimensioni e competenze, migliorandosi ogni anno. Proprio attraverso lui il frantoio iniziò a diffondere la cultura della qualità dell’olio, effettuando – in maniera artigianale, con pipette e reagenti – le analisi all’olio e facendosi paladino della necessità di mantenere bassa l’acidità. In questo periodo il Frantoio effettuava l’estrazione dell’olio con un impianto a macine in pietra, presse idrauliche con stoini di juta, separatore (centrifuga verticale). Nel 2001 furono sostituite le presse con una centrifuga orizzontale detta “decanter”, più idoneo per evitare l’eccessiva ossidazione e le possibili contaminazioni portate all’olio dal contatto con gli stoini. Nel 2004 Giovanni Ancillotti, all’età di 69 anni, partecipò come docente al “Corso Professionale per il Controllo della Qualità Olearia” organizzato dalla Regione Toscana. A lui è intitolato il gruppo di macine in pietra donato dalla Famiglia Ancillotti al comune di Cerreto Guidi e collocato al centro di una rotonda all’ingresso del paese.

La Famiglia Ancillotti gestisce il frantoio da 5 generazioni; l’approccio moderno dei giovani della famiglia consente di continuare l’attività storica e diffondere la cultura della tradizione rurale adottando nel contempo soluzioni moderne e tecnologie attuali nella produzione dell’olio. La scelta di mantenere, nel processo di lavorazione, le macine in pietra viene confermata anche oggi perché la frangitura a macine, oltre ad essere una ricchezza della tradizione del territorio, è naturale ed evita alla pasta lo shock termico che degrada tantissimo l’olio. L’intero processo di lavoro, effettuato da sempre con metodologia A FREDDO, adesso è certificato anche per la produzione di olio BIOLOGICO.

Attraverso la visione dei più giovani della famiglia sono state aperte le porte del frantoio attraverso l’organizzazione di Degustazioni di olio ed Eventi durante il periodo della frangitura. Inoltre è stata posta particolare attenzione allo sviluppo dei canali di comunicazione – il sito, i social – in modo da poter raggiungere le persone in tutte le parti d’Italia e all’estero.

Fra Tradizione e innovazione

Il Frantoio oggi

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